“Una donna completamente consapevole della propria femminilità” così viene definito lo stile di Quelle Tre nel libro a loro dedicato “25 di non-moda”. Il colore e le forme irregolari delle loro collezioni sono senz’altro il punto di forza delle stiliste. Ed è proprio così, perché la semplicità, l’essenzialità ma allo stesso l’eleganza delle loro creazioni rispecchiano l’anima e lo stile delle sorelle Cecilia, Cristiana e Luciana Scardigli, Quelle Tre appunto!
G2.0 non poteva farsi sfuggire l’occasione di conoscerle da vicino… Qualità e conformismo come si sposano nelle vostre creazioni?
Da sempre crediamo nella ‘qualità’ grazie ai nostri genitori che avevano una sartoria di altissimo livello. Qualità nel tessuto, quindi, ma naturalmente anche una grande attenzione al dettaglio. Ci piace ‘fare bene’ curando tutte le fasi del processo di lavorazione, tant’è che ci distinguiamo per il nostro ‘made in Florence’.
Offrire qualità, oggi, non è così scontato, e anche in tal senso le nostre collezioni sono anticonformiste.
Qual è il vostro rapporto con il nero?
Il nero è “un non colore”, ma si può accompagnare a tanti colori. Noi siamo famose per lo ‘scamiciato’ che ti consente di indossare sotto una maglietta color ‘petrolio’, ‘ciclamino’, ‘lilla’, ‘viola’, la calza colorata…insomma un nero rivisitato! Abbiamo inaugurato il nostro negozio nell’89 quando la moda era improntata sul total look nero; sembra che noi siamo contrarie al nero ma non è così; abbiamo avviato l’attività che rispecchiasse il nostro interiore che è colorato, e abbiamo dato modo agli altri di percepirlo e di tuffarsi nel colore.
C’è un colore di tendenza di anno in anno?
Noi ci innamoriamo del colore di anno in anno e nonostante 25 anni di attività ogni anno ne scopriamo uno nuovo; il colore è la nostra passione!
Avete una fonte di ispirazione?
Ci lasciamo andare al nostro sentire e quindi ogni collezione che facciamo è legato al sentimento del momento. Ci divertiamo a creare e ogni volta è un momento speciale.
Siete impegnate in qualche progetto a favore dei giovani designer?
Come in passato ancor’oggi siamo sempre aperte a questi progetti. Non è un caso che abbiamo scelto di trasferire la nostra attività dal centro storico fiorentino a Oltrarno dove ancora si respira l’ ‘artigianalità’ che per noi è fonte di energia e di ispirazione. Quando c’è qualche progetto nuovo, noi ci rendiamo disponibili a dare il nostro supporto a giovani designer. Abbiamo notato una rivitalizzazione e una evoluzione professionale del designer. Siamo state giovani stiliste anche noi e adesso ci rendiamo conto che siamo cresciute attraverso gli altri, quando ti prendono come punto di esempio e di riferimento o quando ci chiedono una collaborazione ad un progetto per dargli più prestigio.
Lavorate insieme o ognuna si dedica ad un aspetto a seconda del proprio carattere?
Ognuna ha la sua specialità, siamo abituate collaborare attraverso i sensi, parliamo tanto,… siamo sorelle! Noi eravamo ‘Quelle Tre’ anche da piccole e quindi la conoscenza una dell’altra è alta e complementare, anche se abbiamo tre caratteri diversi. E questa è una delle formule che ci ha aiutato nella nostra attività.
L’intervista con ‘Quelle Tre’ è stata breve ma intensa perché intenso è il loro modo di coinvolgere; tante sarebbero le cose da chiedere loro ma G2.0 si è così affezionato alla loro femminilità moderna, libera, e della loro tradizione artigianale che non mancherà occasione per conoscerle meglio attraverso le loro creazioni.
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