“ALTA ROSA” è un laboratorio / atelier ‘made in Tuscany’ nato grazie a Valeria Doga e Gloria Modesti, che lavoravano già insieme in un’altra azienda di moda ma che poi hanno deciso di mettersi in proprio, e adesso sono 10 anni che lavorano insieme.
Valeria, architetto, si occupa dell’immagine, dell’amministrazione e della comunicazione del marchio, mentre Gloria è stilista e si occupa di design, progettazione e produzione.
Glamour 2.0 è andato a conoscerle nel loro laboratorio perché incuriosito dalla loro “anima verde, che trae ispirazione dalla terra, dal mare”, dove la donna può “concedersi il lusso di trattarsi bene, di scegliere materiali naturali come cotone da coltivazione biologica, canapa”.
Come nasce il logo di ALTA ROSA?
Il logo vorrebbe rappresentare a prima vista un ‘marchio di garanzia’. La forma ovale è il simbolo della femminilità, il color verde richiama il green, e quindi la sostenibilità, con un bordo in giallo che richiama la speranza, la speranza per un mondo migliore. Anche il nome ‘ALTA ROSA’ non è casuale: è composto da due nomi femminili, di quattro sillabe ciascuno, con l’intento di dare il senso di stabilità e di continuità. Anche la grafica è appositamente studiata: la ‘L’ di Alta è allungata per dare un senso di elevatezza e la ‘o’ di Rosa è rotonda per richiamare la femminilità, come se volesse abbracciare e includere.
Cosa significano ‘qualità’ e ‘innovazione’ per ALTA ROSA?
Sono il fondamento! La qualità è intesa come al 100% puro, come può essere la canapa, l’alpaca, il cotone biologico. L’innovazione è utilizzare del materiale antico – nel senso di materiale che esiste da sempre- anche grezzo, per trasformarli in materiali contemporanei non solo nella forma ma anche nel tessuto. Ad esempio la canapa, utilizzata dai Fenici proprio perché tessuto resistente e quindi adatto alle vele, non è più soltanto un tessuto ruvido ma si ammorbidisce nel tempo, può essere lavorato anche con trame più fitte. Così la lana o l’alpaca. L’innovazione passa attraverso le nuove filiere, le nuove tecnologie.
Come nasce un abito?
L’abito è un qualcosa che si sviluppa in progress: di anno in anno creiamo due collezioni, cogliendo anche le sollecitazioni dal mondo circostante, sia dalle persone della strada sia dagli eventi artistici o teatrali che offrono spunti su come si evolve la società e i costumi, e poi naturalmente lo personalizziamo. La scelta del materiale è fondamentale per definire un abito.
Per la collezione P/E 2016 cosa ci propone ALTA ROSA?
Sicuramente le due fibre che da anni ci rappresenta, ovvero la ‘canapa’ e la ‘seta buretta’. Due fibre interessanti perché la ‘canapa’ ha una serie di proprietà per le quali tende a rigenerare i terreni e a migliorare la qualità dell’aria, non ha bisogno di pesticidi, difende dai raggi ultravioletti, è molto resistente, e col passare del tempo si ammorbidisce e quindi diventa più bella. Per l’estate la canapa è l’ideale. Naturalmente nel tempo si è sviluppato il processo di lavorazione della canapa: se prima veniva filata con un certo spessore oggi siamo arrivati ad una finezza simile al lino. Nell’essere grezza, leggera, la canapa ha un suo carattere. La ‘seta buretta’ si può utilizzare tutto l’anno: la seta, generalmente, viene utilizzata per isolare dagli agenti e infatti viene utilizzata da chi soffre, ad esempio, di cervicale. La seta buretta è particolare, detta ‘non violenta’, è prodotta senza uccidere i bachi, per tutti coloro che rispettano profondamente la natura, in quanto non si ottiene uccidendo i bachi da seta, ma si aspetta che questi abbiano completato la metamorfosi, volando via sotto forma di magnifiche farfalle dopo aver forato il bozzolo. Fibra intrisa dell’olio di protezione del baco già conosciuta in oriente ai sacerdoti per l’effetto benefico sulla pelle arrossata o infiammata.
Quali sono i colori preferiti da ALTA ROSA?
Prediligiamo il colore naturale perché ha una sua purezza. La scelta di un colore, diverso dal naturale, è condizionato dalla stagione e dal mondo circostante ed è più legato al nostro sentire. Utilizziamo comunque sempre colori a basso impatto ambientale.
Qual è la tipologia di donna che si veste ALTA ROSA?
E’ più un fattore culturale: da noi viene la ragazza giovane così come la donna matura, a tutte quelle che piace questo modo di creare e fare abiti con tutto la sua storia dietro. E’ una scelta quello di acquistare un capo di Alta Rosa. La donna che si presenta in ALTA ROSA è una donna sicura che sa già quello che vuole e questo lo vediamo soprattutto negli abiti da sposa: la donna si sente protagonista e a suo agio, sé stessa, senza interpretare nessun ruolo.
Cos’è per femminilità ALTA ROSA?
Ci sono tante visioni di femminilità e spesso si tende a evidenziare la sensualità della donna fino a darne, spesso, una visione aggressiva o comunque una visione femminile stereotipata. Quando la donna si piace, è anche femminile! La forma femminile è importante da valorizzare con un abito personalizzato; gli stereotipi invece tendono ad omologare le forme femminili. E quando progettiamo, poniamo molta attenzione alle forme femminili, affinché siano valorizzate, per sentirsi bene e piacenti.
Vi possiamo trovare a Firenze?
Sì, principalmente; parte della collezione viene acquistata e distribuita in alcuni negozi a Roma, Verona e Milano.
valeria
Aprile 11, 2016professioniste ! grazie di <3
Sandra
Aprile 11, 2016Alta Rosa, grazie per le vostre bellissime creazioni: innovative e ad impatto ambientale!