In occasione della “Notte Blu” nell’ambito dell’annuale appuntamento europeo “The State of the Union”, “Sportello Equoeco” e “Mani tese” di Firenze hanno coinvolto il Liceo Statale Giovanni
Pascoli in questo progetto di Comunità Scolastiche sostenibili, avvicinando gli studenti nel mondo dell’artigianato tessile, sensibilizzando le giovani generazioni alle grandi tematiche attuali come l’impatto ambientale e l’adozione di modelli di consumo, anche nella moda, che siano responsabili e attenti alla salute.
Per “Altramoda” hanno sfilato aziende artigianali fiorentine impegnate nel tessile, desiderose di informare e sensibilizzare ad uno stile di consumo consapevole nel campo dell’abbigliamento. Gli studenti si sono prestati come modelli rendendo il tutto ancor più genuino.
Ad inaugurare la sfilata è stata “Alta Rosa” che Glamour 2.0 ha avuto il piacere di conoscere da vicino in una intervista (metti link articolo). Anche in questa collezione per “Altramoda” hanno
utilizzato materie prime da coltivazioni biologiche e fibre naturali non trattate: dalla coltivazione della pianta fino al confezionamento del capo di abbigliamento. Anche le tinture sono vegetali a
basso impatto ambientale. “Alta Rosa” è sempre più orientato all’impiego di risorse innovative responsabili e a dare un valore etico alla moda.
Altre 7 aziende fiorentine hanno presentato la loro collezione; in questo articolo Glamour 2.0 ve ne presenterà una ad una!
Giuditta Blandini con il suo “Stile biologico”, un’azienda nata 18 anni fa che produce abiti ecosostenibili fondendo le sue due passioni ‘ecologia’ e ‘creatività’. I materiali principalmente utilizzati sono lino, cotone e lana biologici, seta selvaggia, canapa, bambù e alpaca. I capi sono lavorati con filati certificati.
“Qualcosa è cambiato” (“Qéc”) fondato da Marenna, la quale ha scelto di passare dall’architettura all’artigianato, utilizzando materiali di recupero. In “Altramoda” ha presentato una collezione che
trae spunto dalle camice da uomo. Il messaggio che l’azienda vuole dare è quella di mantenere la propria personalità senza dover sottostare a certe regole di mercato che ci vengono imposte.
“Sororité” è il marchio delle creazioni di Patrizia Leonardo: dopo una laurea in culturale e stilismo della moda, e dopo aver partecipato alla prima edizione di “Altramoda”, Patrizia ha scelto i capi
biologici non solo per la loro bellezza ma soprattutto per la loro sostenibilità ambientale. Cotone ecologico, soia, bambù e canapa sono principalmente i tessuti utilizzati.
“L’Atelier” è una cooperativa sociale che nasce principalmente per dare opportunità di lavoro alle persone svantaggiate . Hanno deciso di creare una loro linea.
La cooperativa “Re-Cubo” che gestisce il mercato Le Piagge nasce nel 2000 grazie all’iniziativa dell’associazione “Il Muretto”. Il materiale utilizzato per i capi di abbigliamento provengono da
donazioni e la particolarità di questa cooperativa è che l’ultimo sabato del mese viene allestito un mercato all’interno di un autobus dismesso donatoli dall’Ataf: grazie al ricavato del mercato
riescono ad autofinanziarsi e quindi ad essere una best practice di economia solidale.
La cooperativa “Riciclaggio e Solidarietà” nasce nel 1986 dall’associazione “Mani Tese” che da 50anni si occupa di cooperazione internazionale e lotta contro le ingiustizie sociali. La cooperativa si occupa della raccolta e del riuso dei mobili, dell’abbigliamento, trasformando il superfluo in economia solidale. Nel cantiere delle alternative lavorano circa 13 persone e ogni anno tonnellate di materiale che sarebbero diventati rifiuti vengono rivenduto a basso prezzo per beneficiarne l’ambiente e la nostra società.
Altramoda è
“promuovere il riciclo creativo di abiti e accessori usati
sensibilizzare e sostenere la campagna abiti puliti sezione italiana della Clean Clothes Campaign (“www.cleanclothes.org)
diffondere tra le nuove generazioni l’adozione di modelli critici, responsabili, rispettosi dell’ambiente e attenti alla salute dei consumatori.”
valeria
Maggio 16, 2016bellissime foto ! bellissimo articolo, brave !
Sandra
Maggio 17, 2016E’ stata un’esperienza interessante vedere come – con una sfilata – si possono educare, e coinvolgere, le giovani generazioni al consumo consapevole e mostrare loro che si può essere ‘in’ anche con tessuti a basso impatto ambientale e con fibre naturali!