Entra con noi nel percorso delle tre tendenze menswear di questa edizione di Pitti Uomo dove scoprire le nuove tendenze, come il digital camouflage, l’ athletic-minded, il military attire di nuova generazione, ma anche il lifestyle agender.

Heritage, globetrotter metropolitano, l’artigianato: le tre tendenze dello stile Classico.

Heritage, il “ritrovare le proprie radici per guardare al futuro: dal brit style all’ispirazione montagna, dal military chic fino al recupero d’archivio e anni ‘70”. E qui ritroviamo la maglieria, pettinata e cardata, i filati e i tessuti, ripresi da capispalla e patchwork, il principe di Galles, effetti 3D, bold stripes, pied-de-poule e jacquard: il tutto talvolta convive nello stesso outfit. “La matrice anglosassone si alleggerisce nell’attitudine informale delle giacche, attraverso tessuti come jersey e ciniglia, l’abito è intelato, ma anche tinto in capo. Il gioco delle contaminazioni investe la giacca smoking, da indossare spezzata e abbinata a contrasto con berretti stile sailor”.

Il fair play del globetrotter metropolitano Il menswear diventa confortevole per i tuoi viaggi: lavabile e ripiegabile tanto da occupare uno spazio ridotto in valigia; al centro, “una proposta di pezzi outerwear tecnici e performanti che non rinunciano all’aplomb del tailoring”. Un must have diventa “la travel jacket, in tessuto anti goccia, antipiega e antimacchia”. Tagli essenziali su tessuti esclusivi progettati per garantire comfort, benessere e stile al globetrotter 2.0. “Lo stile active si stempera, dove formale e tempo libero convivono, come i jogging pants rieditati in chiave sartoriale e realizzati in jersey e lana, con dettagli colorati, oppure l’abito in jersey proposto anche per la sera”.

The new old, pezzi dallo storytelling unico “Tra creatività e universo bespoke si sviluppa l’anima dell’artigianato di nuova concezione”. “Artigiani appassionati, capaci di coniugare le pratiche di un antico saper fare alla modernità di uno sguardo attento al contemporaneo”. Pellami pregiati, dipinti e lavorati a mano, “declinano business bag, tote, clutch per gentleman cosmopoliti”. E ancora, “la più pura lezione sartoriale incontra la sensibilità giapponese su capi outerwear dal tocco high-tech, la maglieria porta a nuova freschezza disegni d’archivio modellandosi su fit attualizzati, le calzature intrecciano passione per il design nordico e know how artigianale italiano”.

Lo stile Avantgarde invece si caratterizza per andare oltre gli standard di genere.
Athleisure, spazio al nuovo concetto di casual “È uno dei mood più cool del momento: la nascita di collezioni athletic-minded di fascia alta, realizzate con tecno tessuti performanti ma perfettamente inserite nell’utilizzo quotidiano, anche e soprattutto al di fuori dei luoghi deputati dello sport”. Linee di prêt-à-porter e accessori che introducono un nuovo concetto di modernità nel menswear”. “Dal cashmere ai tecno materiali, dalla tuta ai jog pants, accanto a felpe, giacche iperlight e immancabili sneakers in stile running, ma anche zaini da esploratore metropolitano”.

Oltre gli standard di genere “Giacche mannish e pezzi knitwear over dove ogni forma è disegnata in modo da privare il corpo delle caratteristiche specifiche”. Il formale mixa lo sportswear: uno spirito unisex che trova campo nella calzature, “dove l’allure senza tempo della scarpa maschile si esprime su sneakers, slippers, mule e monk in tutte le numerazioni. Al centro, modelli dalla filosofia crossover: lo zaino, la weekender ma anche la clutch, sempre più sdoganata nell’uso agender”.

Street, dark ma ibrido: il pianeta luxury underground “Uno stile futuristico, che ricrea nuove uniformi ricomponendo outfit militari, abiti vintage e rileggendo vestibilità old”. Nasce così il military attire di nuova generazione, unisex e proiettato al futuro. “Caratterizzate da una ricerca sartoriale sempre più accurata, le collezioni luxury underground sovrappongono tessuti tecnici, lane, cotoni e jacquard in grintosi look da Ski Warrior”. Ma anche “T-shirt come tele da indossare, print unici, maglieria ricca di texture, parka militari o chiodi con fibbie e cerniere, gioielli anticati in metallo e pelle”.

E infine lo stile Informale!
L’estetica urban nature “Nasce un nuovo equilibrio tra urban e outdoor style, che interpreta un modo diverso di vivere la città, all’insegna del rispetto per l’ambiente”. Dai capispalla agli zaini alle sneakers, realizzate in materiali ecosostenibili e di riciclo, resistenti, lavabili e duraturi; le tonalità richiamano paesaggi naturali, all’apparenza minimal. “Streetwear e outerwear presentano confini sempre più assottigliati”. Le calzature sono una sintesi di comfort e attenzione alle tematiche eco-friendly, con suole in gomma naturale, materiale vegetale e riciclabile al 100%.

Nasce il digital camouflage “L’anima militare del guardaroba si presenta sempre più ibrida e remixata: tasche a soffietto, cerniere pesanti con nastri a vista, tasche a toppa, pantaloni cargo e chinos, felpe con patch e personalizzazioni”. Così come i parka, bomber e chiodi dalla silhouette ridisegnata sono sovrapposti a felpe college, camicie e giacche in denim. “Il nero conferisce carattere a giacche biker dall’aspetto used”. Nasce il digital camouflage che vuole “conciliare i contrasti fra mondo digitale e naturale” che vivacizza “fodere esclusive di giacche, pantaloni, capi outerwear e dettagli”. E ancora, “la giacca in pelle rieditata in chiave bomber esibisce rimandi al repertorio college come polsini e collo in maglia a contrasto”.

Zaino in spalla, sempre e ovunque “Backpack da trekking o da città, progettati per ogni esigenza del quotidiano”. Classici senza tempo, materiali autentici ed elementi dal design futuristico compongono una proposta in cui tradizione e tecnologia coesistono. “Spiccano per il mix innovativo di tessuti tecnici e naturali: il corpo borsa è scamosciato, mentre il cappuccio integrato protegge dalle intemperie”. E ancora, zaini che rileggono gli anni ’80 “come un archivio energizzante di suggestioni”. “L’appeal retrò e l’effetto full color enfatizzano i dettagli dello sportswear”: “dettagli in pelle, borchie fermacinghie e strati in rete riconducono ad un’inflessione urban”.