Oggi vi presentiamo Rifò Lab, brand emergente del distretto pratese, in un’area in cui da qualche tempo si sta investendo sempre più nella ‘sostenibilità’.
Rifò Lab nasce per creare “sinergia fra tecnologia, impegno sociale e rispetto per l’ambiente ponendo l’attenzione su un design elegante e classico, qualità e cura per i dettagli” (www.rifo-lab.com).
La sua mission è molto attuale perché si sposa con il movimento globale sul clima. Infatti il brand si caratterizza da sempre per:
la sua maglia rigenerata 97% cashmere e 3% lana che viene ‘calata’ “per intero e cucita senza alcun genere di taglio”, mantenendo le caratteristiche della lavorazione artigianale per garantire capi di pregio, con uno scarto davvero minimo;
le sue t-shirt prodotte con un 1kg di scarti di cotone e 4-5 bottigliette di plastica, con soli 30 litri d’acqua contro i 2700 litri e i tantissimi pesticidi del cotone vergine utilizzato dalle industrie tessili.
Tutto il processo di riciclo è cerficato GRS (Global Recycling Standard), promosso da textile exchange, e i prodotti utilizzati sono del distretto tessile di Prato, nel raggio di 30km.
Glamour 2.0 ha incontrato Niccolò Cipriani, fondatore del brand insieme a Clarissa Checchi.
Niccolò, può raccontarci come nasce il brand? “Il brand nasce dalla mia recente esperienza di lavoro in Vietnam dove ho potuto constatare con i miei occhi il problema della sovrapproduzione che grava sul settore dell’abbigliamento. Le strade di Hanoi sono piene di negozi dal nome “Made in Vietnam” che vendono tutti capi di abbigliamento prodotti in Vietnam, esportati in Occidente, non venduti in Europa e rispediti in Vietnam per non abbassare i prezzi del mercato occidentale. Una volta non venduti, questi indumenti vengono direttamente gettati in discarica o in un inceneritore. Nell’industria tessile si produce molto di più di quanto venga consumato. Così ho pensato di riprendere la tradizione pratese del rigenerare tessuti, riciclare i vestiti che vengono scartati, per rifarci un nuovo filato”.
A chi si rivolge il brand? “Si rivolge a tutti coloro che cercano un’alternativa alle tradizionali catene di abbigliamento… che cercano un prodotto sostenibile a un prezzo accessibile, per tutti. Sono capi senza tempo, che tutti possono indossare, in qualsiasi stagione e momento”.
Cosa significa ‘moda sostenibile’ per Rifò Lab? “Per noi moda sostenibile significa utilizzare materiali riciclati e riciclabili, realizzare prodotti nel nostro territorio, a Prato, e incentivare un consumo razionale volto a coprire effettive necessità”.
Cosa significa ‘essere glamour’? “I nostri capi sono di qualità, sostenibili, responsabili. Per noi essere glamour significa quindi essere alla moda, sempre, ogni stagione, ogni periodo, ogni momento”.
Ci puoi anticipare quali sono i vostri progetti futuri? “Ci piacerebbe presto allargare la nostra raccolta di capi usati anche ai jeans e al cotone. Ci stiamo lavorando e speriamo presto di essere pronti a lanciarla”.
Grazie a Niccolò Cipriani per averci dedicato del tempo … noi, incrociamo le dita per voi!
E se volte conoscere più da vicino questo brand vi consigliamo di visitare il loro stand alla Mostra dell’Artigianato a Firenze dal 25 aprile al 1 maggio.
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